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Dieci mosse per cambiare il DNA delle costruzioni. Alla Construction Conference 2016 in 800 per capire come affrontare le trasformazioni del mercato dell’edilizia

23/09/2016
Il 23 a Udine Civiltà di Cantiere, con la prima edizione di Construction Conference, ha mosso i primi passi per cambiare il DNA del costruire. Senza nuove leggi, senza investimenti, ma solo con 10 semplici mosse si può creare trasformazione e innovazione all’interno del mondo imprenditoriale italiano.Il Manifesto di Civiltà di Cantiere presentato nel corso della manifestazione declina 10 step necessari a chi vuole essere competitivo nella stagione della 4° rivoluzione industriale. 

  1. Accettare di misurarsi con il cambiamento?
  2. Riconoscere innovazione e ricerca come fattori strategici di competizione?
  3. Valorizzare le potenzialità della rivoluzione digitale?
  4. Individuare le competenze chiave?
  5. Considerare strategici l’aggiornamento e la formazione?
  6. Adottare un modello aziendale e produttivo sostenibile?
  7. Aprirsi a nuovi modelli di business?
  8. Identificare il posizionamento nel mercato?
  9. Assumere un approccio inclusivo, aperto e collaborativo, in una logica di rete?
  10. Dotarsi di strumenti di garanzia verso committenze e clienti finali.
“Per essere competitivi abbiamo già gli strumenti necessari, non serve cercare scuse all’esterno – ha dichiaratoAlfredo Martini, fondatore di Civiltà di Cantiere. Si tratta di cambiare prospettiva, mentalità, visione. In questo nuovo scenario, dove i paradigmi di riferimento culturale sono completamente diversi rispetto a quelli che hanno guidato il mercato edilizio e le relazioni tra domanda ed offerta da oltre cinquant’anni, le imprese devono modificare in gran parte la loro natura. Devono scegliere dove posizionarsi, comprendere che il rapporto con la clientela deve necessariamente essere diverso, che i parametri di valutazione saranno sempre più orientati verso una comprensione e una valutazione delle prestazioni e dei servizi a valore aggiunto. Grazie alla rivoluzione tecnologica e ai nuovi media il “cliente” è più consapevole e ha nuovi strumenti per valutare e scegliere”.Construction Conference è stata organizzata in collaborazione con le Giornate nazionali della formazione in ediliziapromosse dal Formedil, l’ente di coordinamento nazionale delle scuole edili del Sistema Bilaterale delle Costruzioni (SBC). Il tema della formazione è stato affrontato durante un dibattito a cui hanno partecipato, il pomeriggio del 23 settembre, Vladimir Nanut, Dean of MIB School of Management di Trieste, l’architetto Mario Panizza Rettore di Roma Tre, Massimo Calzoni, Presidente del Formedil e Alessandro Genovesi nuovo Segretario generale della Fillea CGIL.

Non basta chiarire “cosa” va fatto, bisogna anche individuare “come” farlo. La ricetta è inutile senza gli ingredienti giusti. Construction Conference è stata una due giorni (23 e 24 Settembre) di confronto per guidare le imprese e i professionisti del settore delle costruzioni verso il cambiamento che li aspetta attraverso alcuni interventi utili ad assumere consapevolezza di quello che il mercato offre in termini di possibilità economica, di servizi, di potenzialità e strumenti. Alla fine della seconda giornata di lavori è stato Paolo Coppola, Consigliere Politico per l’Agenda Digitale del Ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione, a lanciare un monito ai tanti giovani presenti alla Conferenza: “Per essere innovativi bisogna essere prima di tutto disobbedienti. Allora siate disobbedienti.”

Nel corso delle due giornate sono intervenuti per dare informazioni e spunti alle oltre 800 persone presenti, tra gli altri, Marco Panara, giornalista de La Repubblica, Paolo Conti di Accenture Italia e Thomas Miorin, fondatore di Re-Build Italia, Paolo Zilli dello studio Zaha Hadid Architects, Stefano Schiavon dell’Università di Berkeley e Alessandra Segantini dello studio C+S.

Servizi invisibili – velocità e interconnessione cambiano i paradigmi economici
Panara ha subito ricostruito lo scenario del nostro futuro lavorativo presentando i dati del Future of Jobs Report elaborato dal World Economic Forum, secondo cui “nelle principali economie saranno cancellati oltre 5 milioni di posti di lavoro. Cinque milioni è il netto tra i 7 milioni che scompariranno soprattutto nei lavori d’ufficio, nelle produzioni manifatturiere e nell’edilizia e i due milioni di posti di lavoro che saranno creati nelle attività manageriali, finanziarie, informatiche, commerciali ed educative. Poi, come è avvenuto nelle rivoluzioni industriali passate, si creeranno nuovi posti, ma c’è un gap temporale tra la distruzione di lavoro obsoleto e la creazione di lavoro nuovo.” Secondo marco Panara la 4° rivoluzione industriale sarà caratterizzata da due elementi cardine: la velocità e l’interconnessione. “Si vedono già i vincitori probabili di questa epocale trasformazione. La platform economy, i vari Facebook, AirBnB, Uber, Amazon, sono tutti americani, imprese giovani che stanno cambiando il modello di capitalismo: Amazon, il più grande mercante del pianeta, non possiede un solo negozio, Uber una sola autovettura, AirBnB neanche una stanza d’albergo. E sono i leader globali nel commercio, nel trasporto urbano degli individui e nell’ospitalità.”

Living Service: la nuova frontiera del digitale per l’edilizia secondo Accenture
Paolo Conti, di Accenture Digital Italia, ha esordito con una riflessione sul tema del cambiamento epocale che stiamo vivendo.”Il decennio attuale sta segnando l’avvento degli ambienti connessi e dell’Internet of Things, in un contesto sottoposto alla spinta di due forze imperanti: la digitalizzazione di tutto, prodotti costruiti con tecnologia intelligente e connessi in rete, e le aspettative “liquide” dei consumatori, con bisogni mutevoli e sempre alla ricerca della migliore esperienza.” Alla base delle nuove tendenze, secondo Accenture, c’è una spinta continua verso i Living Services: una nuova generazione di servizi digitali evoluti, in grado di apprendere e adattarsi in tempo reale alle esigenze degli utenti e del contesto d’utilizzo.” Oggi siamo in grado di combinare le nuove tecnologie per offrire un nuovo livello di intelligenza, rivoluzionando la nostra capacità di creare servizi interessanti, in grado di trasformare il nostro modo di vivere rimuovendo l’esecuzione di compiti banali e anticipando le nostre esigenze. Ad esempio, in casa si potrà regolare il riscaldamento, l’intensità della luce o il volume della musica adattandosi alle preferenze delle persone presenti nella stanza, prendendo in considerazione variabili quali il tempo, la temperatura e il modello riguarderanno tutti i settori dei servizi alla persona (sanità, trasporti, assicurazioni, utilities, sicurezza, finanza, commercio), richiedendo un ripensamento anche degli edifici e delle infrastrutture al fine di adeguare il palcoscenico alle future esigenze.”

Thomas Miorin: Verso il cantiere 4.0
Non solo economia, i servizi passano, per il settore delle costruzioni, soprattutto dall’industria e dal cantiere. Thomas Miorin, ideatore di RE – Lab e “guru” per coloro che lavorano in edilizia, ha presentato nel corso di Construction Conference alcuni dati importanti per capire la trasformazione che le costruzioni stanno vivendo. Secondo Miorin “Diverse sono le cause che stanno portando a questo radicale processo di trasformazione. Una nuova domanda, innanzitutto: il volume delle nuove abitazioni prodotte è infatti calato drasticamente (tornando ai livelli degli anni ’50) e pesa meno del 9 per cento sul totale del settore. Ben il 72 per cento del valore è invece recupero edilizio e manutenzione, di cui poco meno della metà ordinaria: una fetta importante dell’edilizia si sta trasformando quindi in servizi con tutto ciò che questo comporta. Nuovi protagonisti, nuovi contratti, nuova finanza, nuove competenze. Tuttavia il fenomeno che più segnerà l’evoluzione dell’edilizia è l’industrializzazione. Se si pensasse all’edificio come a un prodotto industriale, si potrebbe dire che nel suo ciclo di vita le fasi di ingegnerizzazione e assemblaggio, finitura e gestione post vendita presentano ampi margini di efficientamento.” Le misure di questa prospettiva sono già previste: 20-60-20. 20 per cento sarà la quota che rimane di edilizia tradizionale, 60 per cento sarà la quota di prefabbricazione mentre il restante 20 per cento sarà occupato dalle costruzioni speciali. Una fortissima crescita per il settore della prefabbricazione, che passerà da una presenza limitata (già al 12 per cento nel Regno Unito) a essere il sistema costruttivo più adottato.

Stefano Schiavon e i nuovi protocolli qualitativi per gli edifici
E’ stato Stefano Schiavon, assistant professor presso UC Berkeley a parlare dei nuovissimi protocolli qualitativi come fattori guida per una nuova edilizia. Come nel caso del del Well Building Standard, lanciato di recente negli Stati Uniti e che costituisce uno degli ambiti della ricerca dell’università della California. “si tratta di un metodo per misurare, certificare e monitorare le caratteristiche dell’ambiente costruito che hanno un impatto sulla salute umana e il benessere. Lo standard Well promuove l’attività fisica negli edifici attraverso tecnologie e design che coniugano architettura e fitness e sono in grado di integrare l’esercizio fisico nelle attività quotidiane svolte all’interno degli ambienti costruiti. In un edificio certificato Well l’attività fisica diventa parte integrante della routine quotidiana e la promozione del benessere fisico è uno dei parametri che identificano un edificio sano, produttivo e confortevole pensato sui bisogni e sul benessere dell’utente.”

RELAXXI: il benessere al centro di un modello costruttivo
La soddisfazione delle esigenze in una logica di benessere costituisce una delle linee guida della progettazione e della tipologia abitativa perseguita da un architetto – imprenditore come Mauro Cazzaro che a Udine ha illustrato la rilevanza di un approccio nuovo al costruire fatto di una meticolosa attenzione alle esigenze di ogni specifica utenza e verso la qualità a 360 gradi. La casa di riposo realizzata da RELAXXI del gruppo Cazzaro costruzioni costituisce un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. “Le case di riposo – sottolinea Cazzaro – sono spesso anguste, poco luminose. Si presta poca o nulla attenzione ai colori, alla dimensione degli spazi. A guidare sono logiche meramente economiche e l’idea che queste case siano l’anticamera della morte e non meritino investimenti e soluzioni per alti livelli di comfort. Il nostro approccio è stato opposto: al centro abbiamo messo il tema della luce. E ciò ha voluto dire progettare in questa direzione fin dalla scelta delle strutture in cemento armato. La soluzione ad armatura post tesa ci ha consentito di raggiungere due obiettivi: maggior velocità di esecuzione e possibilità di avere più spazi vuoti e quindi più vetrate e tanta luce, che fa della nostra casa un ambiente che invita alla vita.”

Paolo Zilli presenta City Life Milano
Paolo Zilli, Senior Associate dello studio Zaha Hadid, ha presentato le ultime opere realizzate in Italia offrendo chiavi di lettura non soltanto estetiche e funzionali, ma orientate ad aspetti fortemente collegati ai più recenti processi di innovazione tecnologica, che chiamano in causa da un lato la digitalizzazione e dall’altro l’ingegnerizzazione. In particolare al centro della riflessione è collocata la progettazione/costruzione della torre City Life a Milano evidenziando la grande importanza di un lavoro integrato, reso possibile da una forte condivisione dei dati attraverso il ricorso ad avanzati sistemi digitali, che ha consentito di realizzare un progetto innovativo nel rispetto dei tempi e del budget previsti. Zilli è convinto che “Il ricorso a una digitalizzazione spinta, accompagnata da un’adeguata formazione sul campo di tutti gli attori coinvolti, non solo attraverso la gestione con software BIM e parametrici, ma anche grazie al controllo delle geometrie monitorato con sistemi automatici di tracciamento hanno dimostrato che, anche in Italia, il settore delle costruzioni è maturo per accogliere metodologie innovative di gestione del cantiere e della produzione architettonica.”

Educare allo spazio, uno spazio per educare
Le scuole progettate dallo studio C+S Architects, con sede a Treviso e a Londra, sono “come semi di spazio pubblico aperto e trasformabile. Colorati, aperti, trasparenti manifesti di un approccio sostenibile per accogliere i bambini e la comunità circostante.” Attraverso una serie di strategie di progettazione, Maria Alessandra Segantini interroga il layout convenzionale degli edifici scolastici permettendo loro di aprirsi a un uso pubblico oltre il canonico orario scolastico. La strategia progettuale integra parametri diversi come la psicologia, la filosofia, la sociologia come aspetti che necessariamente devono accompagnare l’ideazione di una struttura educativa.



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